Da luglio 2025 scattano le nuove imposte sul GGR e il canone annuale: ecco cosa cambia per il gioco online

l Governo ha deciso di intervenire sul gioco online per ottenere un gettito extra e per rendere più competitivo il settore in Italia. Ce n'era bisogno, questo dobbiamo dirlo. Gli operatori stanno già ricalibrando i bonus, i margini e i piani di marketing. Vediamo in che modo queste novità, che entreranno in vigore dalla metà del 2025, potrebbero rimodernare tutto il mercato.

Le nuove regole hanno portato una sferzata d'aria fresca in tutta l'Europa. Il Governo vuole incassare circa 481 milioni in più e vuole utilizzare una parte di queste entrare per finanziare le misure della Legge di Bilancio. Nel suo ultimo rapporto, Zamsino-IT rileva che il numero delle licenze è calato di molto, però solo gli operatori più solidi si sono potuti permettere l'ingresso nel mercato italiano. Questo significa che c'è stata una specie di selezione naturale che fa venire voglia agli operatori di ottenere la licenza che, ad oggi, sa di "premium".

In questo articolo vediamo cosa sta cambiando sul lato italiano ed europeo. Cosa possiamo aspettarci da questi cambiamenti e quanto, effettivamente, risulteranno positivi per lo stato italia e per i suoi cittadini?

Perché il Governo ha alzato l'aliquota sul GGR

L'esecutivo ha scelto la via di un ritocco leggero ma immediato. L'aliquota sul GGR delle scommesse sportive online è passato al 24,5% e quella sui casinò, sul bingo e sul poker al 25,5%. A prima vista si tratta di un aumento piuttosto contenuto, non sembra un incremento davvero significativo, ma non è affatto così! In realtà, su volumi da miliardi di euro, mezzo punto pesa parecchio sui conti economici degli operatori. Non a caso, si stima che il mercato del gambling italiano raggiungerà i 66,85 miliardi di dollari entro il 2033.

Tra i motivi della scelta ci sono:

• la necessità di allineare il prelievo a quello degli altri grandi mercati UE,
• la volontà di contenere il gioco illegale, aumentando la pressione fiscale ma mantenendo competitivo il canale regolamentato.

Queste misure seguono un trend europeo che punta a un armonico rialzo delle imposte, bilanciato da maggiori strumenti di tutela per i giocatori.

Come funziona il nuovo canone del 3%

Accanto alle aliquote riviste, debutta un canone annuale pari al 3% del GGR netto, ossia al netto delle imposte sul gioco. La logica è semplice: chi guadagna di più contribuisce di più, con un meccanismo progressivo che non grava sulle start-up più piccole finché non raggiungono delle certe soglie di ricavi.

Per gli operatori il nuovo onere si traduce in:

1. pianificazione di cassa più rigorosa, perché il canone va saldato entro fine marzo dell'anno successivo;
2. revisione dei modelli promozionali, dato che ogni euro di bonus pesa anche sul GGR e, quindi, sul canone.

L'ADM ha chiarito che il calcolo avverrà su base annuale, con un eventuale conguaglio se gli importi versati in acconto non copriranno il dovuto. Le aziende saranno inoltre obbligate a destinare lo 0,2% del proprio GGR, con un tetto a un milione, alle iniziative di gioco responsabile.

Gli effetti attesi sul mercato

Secondo gli analisti e le associazioni di categoria, l'impatto si farà sentire su diversi fronti:

• Consolidamento: l'innalzamento dei costi spingerà le fusioni e le acquisizioni tra gli operatori di fascia media, così da ridurre il numero complessivo di concessioni attive.
• Ottimizzazione dei margini: molti brand stanno già rivedendo il mix di prodotti, privilegiano i verticali più redditizi e riducono le promozioni a bassa marginalità.

Nel medio periodo c'è chi teme un possibile spostamento di una quota di giocatori verso i siti non autorizzati, attratti dai payout più alti. Però l'ADM ha potenziato i sistemi di monitoraggio e le sanzioni, quindi confida di tenere sotto controllo la fuga verso il mercato grigio.

Cosa cambia per i giocatori

Dal lato utente, l'aumento delle imposte non verrà applicato direttamente alle giocate, ma potrà riflettersi su dei bonus meno generosi o su delle commissioni leggermente più alte nei pagamenti. Detto questo, il quadro regolatorio resta uno dei più tutelanti in Europa. I limiti di deposito personalizzabili, gli strumenti di auto-esclusione e i controlli anti-riciclaggio sono ormai degli standard consolidati.

Chi gioca sulle piattaforme con licenza ADM continuerà a godere delle transazioni sicure, dei pagamenti garantiti e delle controversie gestite dall'autorità. Il consiglio che emerge dagli operatori più prudenti è semplice: bisogna verificare la presenza del logo ADM, leggere i T&C con attenzione, soprattutto dopo l'estate, quando le nuove regole saranno pienamente operative, e impostare dei limiti di spesa coerenti con il proprio budget.

L'estate 2025, quindi, ce la ricorderemo per questo passaggio fondamentale per l'iGaming italiano. Le aliquote leggermente più alte e il canone legato al fatturato mirano a rafforzare le casse dello Stato senza bloccare l'innovazione del settore. C'è ancora da capire se la strategia centrerà l'obiettivo di ridurre l'illegalità e se riuscirà a mantenere competitivo il mercato regolamentato. Certo, deve bilanciare la tutela dei consumatori e la sostenibilità degli operatori. Una cosa è certa: il mondo del gaming online sta per cambiare ritmo e questa volta l'Italia ha scelto di giocare una partita di tutto rispetto.