La SIAE ha chiesto a META un aumento del 310% per la musica

SIAE voleva il 310% in più da Meta per il rinnovo dei diritti: ecco perché non ci sono più le canzoni italiane su Facebook e Instagram. La verità sullo scontro

SIAE aumento del 310% per la musica su Facebook e Instagram

Finalmente iniziano a trapelare i primi dettagli e le prime informazioni sullo scontro tra SIAE e Meta, che di fatto ha comportato la rimozione di tutte le canzoni italiane da Facebook e Instagram.

A quanto pare, le canzoni sono state rimosse dalle app di Meta per un motivo molto semplice: SIAE ha chiesto un aumento del 310% per rinnovare il contratto di utilizzo delle licenze, senza però fornire una motivazione per questa richiesta.

Di fronte ad un aumento di questo tipo, ovviamente Meta non poteva fare altro che rifiutarsi di firmare il rinnovo, dovendo quindi rimuovere tutte le canzoni protette da SIAE dal suo database.

Ma vediamo i dettagli della vicenda.

Addio a brani e canzoni italiane su Facebook e Instagram

Come avrai sicuramente notato, da qualche settimana su Facebook ed Instagram (in particolare nei Reels) compare il messaggio “Questa canzone non è al momento disponibile Instagram“.

Come abbiamo già detto, questo accade perché dal 16 Marzo scorso Meta ha dovuto rimuovere dai propri social la libreria di brani protetti dal diritto d’autore della SIAE (la Società Italiana degli Autori ed Editori), visto che le due parti non sono riuscite a rinnovare il contratto.

Inizialmente non erano trapelati molti dettagli sullo scontro e Meta si era limitata a riferire che non era riuscita a giungere a un accordo con la SIAE.

Ad un paio di settimane di distanza dall’accaduto, però, emergono interessanti dettagli sulla vicenda.

Nella mattina di ieri, infatti, alla Camera dei Deputati si sono tenute delle “Audizioni informali” in merito al mancato accordo tra Big tech e la Società Italiana degli Autori ed Editori e in tale circostanza Meta ha spiegato che la trattava si è interrotta per le enormi richieste della SIAE: la società italiana ha chiesto cifre “4 volte superiori” rispetto ai precedenti accordi.

Le enormi cifre richieste da SIAE a Meta

Angelo Mazzetti, responsabile delle relazioni istituzionali di Meta, ha spiegato che l’azienda (Meta) non aveva interrotto “unilateralmente” le trattative.

Nello specifico, la licenza tra le due parti era già scaduta il 15 dicembre 2022; inoltre, già dallo scorso agosto Meta aveva cercato di trovare un accordo con la società italiana. 

Le trattive si sono però interrotte per le richieste esose della Società Italiana degli Autori e degli Editori:

Il punto su cui si è interrotta la trattativa è molto semplice: cioè la natura dell’importo richiesto da SIAE per la licenza a partire del 2023. La prima richiesta di SIAE è stata quasi 4 volte superiore all’importo concordato dalle parti fino al 2022, senza che venisse fornita alcuna motivazione per tale aumento.

Meta avrebbe cercato di andare “progressivamente” incontro alle richieste della controparte italiana, presentando un’offerta “significativamente più alta della royalty concordata con SIAE” per il 2022.

Invece, la Società Italiana degli Autori e degli Editori “si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta inferiore ad un aumento del +310%”.

La replica di SIAE alle accuse di Meta

Ovviamente nelle ultime ore il presidente della Società Italiana degli Autori ed Editori ha replicato a Meta.

Innanzitutto, la dichiarazione di Meta sul rifiuto da parte di SIAE di scendere sotto un aumento del +310% sarebbe “falsa” e “pretestuosa”.

A suo parere, la licenza per il 2023 “non è comparabile a quella siglata nel 2020”: Meta nel frattempo è cresciuta e i suoi ricavi e utilizzo del repertorio SIAE “non erano minimante paragonabili a quelli attuali”.

Sempre secondo Nastasi, la rimozione da Instagram e Facebook di tutti i brani della società italiana sarebbe stata una “scelta unilaterale di Meta”. Una scelta volta “a generare pressione” e a costringere la Società Italiana degli Autori e degli Editori “ad accettare la loro offerta”.

Trattative ancora in alto mare tra SIAE e Meta

Insomma, è chiaro che le trattative sono ancora in stallo tra le due parti dai toni utilizzati non sembra si possa risolvere a breve la questione.

Nel frattempo dobbiamo abituarci a Storie e Reels più silenziosi di prima.

E nel frattempo l’unica cosa chiarissima di questa vicenda è che coloro che andranno maggiormente a perderci sono gli utenti e gli artisti (proprio quelli che dovrebbero essere difesi da SIAE..).

Fonte


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1 commento

  1. Il 310% in più??
    Ridicolo! Anche in questo caso, grasse risate in tutto il Mondo!
    Condivido la scelta di Meta!

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