Recensione Moto Tag per Android: quello che devi sapere. Ecco la prova completa di Moto Tag per Android e confronto con Apple AirTag e Galaxy SmartTag 2
Recensione Moto Tag Motorola
Approfittando degli sconti del Black Friday, mi sono deciso ad acquistare un Moto Tag di Motorola per provarlo a fondo con i miei dispositivi Android e per testare la funzione “Trova il mio dispositivo” di Google.
Come mi aspettavo, però, questo Moto Tag mi ha parzialmente deluso.
E la colpa non è tutta di Motorola, ma anche di Google, e in questa recensione vedremo il perché.
Senza perderci in chiacchiere, dunque, andiamo a vedere cosa penso di Moto Tag, come funziona, a cosa serve, come si usa e, soprattutto, come si comporta nell’uso quotidiano.
Cosa è Moto Tag e a cosa serve
Moto Tag è un tracker bluetooth intelligente compatibile con la rete “Trova il mio dispositivo” di Google.
Una volta configurato, ci dovrebbe permettere di rintracciare i dispositivi ad esso collegati utilizzando il nostro smartphone: possiamo sia vederlo su una mappa che farlo suonare da remoto quando si trova nelle nostre vicinanze.
Possiamo quindi usarlo ad esempio per ritrovare le chiavi, il portafoglio, oppure uno zaino, una valigia e così via.
Premendo 2 volte sul tag, invece, possiamo fare suonare il telefono per ritrovarlo se lo abbiamo perso in giro per casa.
Per farla breve, è la risposta di Motorola ad Apple AirTag e a Samsung Galaxy SmartTag 2.
Come è fatto Moto Tag
Esattamente come per i concorrenti, abbiamo a che fare con un piccolo dischetto, leggerissimo e non troppo spesso, che può essere nascosto o inserito ovunque.
Pesa solo 7,5 grammi ed è alimentato da una batteria CR2032 che dovrebbe garantire circa un anno di autonomia. C’è anche uno speaker che ci permette di farlo suonare per individuarlo più facilmente, anche se il volume è molto basso e difficile da sentire anche se non è molto distante da noi.
Purtroppo non ha nessun foro o laccetto, quindi per usarlo come portachiavi dovremo acquistare un accessorio aggiuntivo, al contrario ad esempio del tracker di Samsung, che risulta molto più comodo da questo punto di vista.
Esteticamente è identico ad AirTag di Apple, quindi sarà possibile utilizzare tutti gli accessori già disponibili sul mercato per il device di Apple.
È inoltre resistente alle intemperie secondo lo standard IP67, cosa che gli permette di rimanere anche all’esterno, magari installato in un monopattino o in una bici.
Come si configura Moto Tag
La prima configurazione è semplice e veloce: basta estrarre Moto Tag dalla scatola e avvicinarlo al telefono per fare comparire un pup-up per la configurazione.
Sarà sufficiente seguire pochi passaggi per collegare Moto Tag al nostro account Google e, in particolare, alla rete “Trova il mio dispositivo”.
Volendo possiamo scaricare un’app aggiuntiva di Motorola che permette di aggiornare il firmware e di abilitare la funzione per far suonare il telefono quando si preme due volte il tasto fisico sul Moto Tag.
A questo punto non dobbiamo fare altro che collegare Moto Tag agli accessori che rischiamo di perdere e che vogliamo localizzare in caso di problemi.
Recensione Moto Tag per Android: come funziona
Ma concretamente come si comporta Moto Tag? Permette davvero di ritrovare gli accessori e i dispositivi che abbiamo perso o smarrito?
Come ho anticipato, purtroppo nella prova sul campo Moto Tag non è ancora all’altezza dei concorrenti.
Ipotizziamo di aver perso le chiavi di casa e di non riuscire più a trovarle.
Fino a quando siamo in prossimità delle chiavi, e quindi connessi direttamente in Bluetooth a Moto Tag, possiamo farlo suonare dall’app “Trova il mio dispositivo” per identificarlo rapidamente.
Questa funzione, però, è identica a quello che un prodotto come Tile offre da parecchi anni, non offre niente di nuovo.
Moto Tag potrebbe diventare più utile se il tuo smartphone supporta la tecnologia UWB Ultrawideband: come avviene per AirTag e Galaxy SmartTag 2, una forma geometrica che compare sullo schermo dello smartphone ci guida tramite indicazioni visive per raggiungere il gadget che abbiamo perso e che stiamo cercando.
Peccato che la tecnologia UWB non sia ancora stata abilitata, di conseguenza questa funzionalità non si possa usare. Al momento la forma geometrica è incomprensibile e non aiuta in alcun modo ad avvicinarci al Tag.
Come anticipato, però, tutto questo vale solo se ci troviamo in prossimità delle chiavi o comunque di quello che abbiamo perso.
Cosa succede, invece, se perdiamo la valigia con all’interno Moto Tag?
Esattamente come AirTag e Galaxy SmartTag 2, anche il Moto Tag viene visualizzato sulla mappa dell’app indicando l’ultima volta che è stato avvisato da un dispositivo Android facente parte della rete “Trova Dispositivo” di Google.
Il principio di funzionamento è identico a quello di Apple e Samsung.
Il grosso problema in questo caso è rappresentato dal fatto che, almeno per ora, la rete “Trova Dispositivo” di Android non è stata attivata quasi da nessuno, quindi è molto difficile che il Moto Tag venga rilevato da altri dispositivi, a meno che non si trovi in zone o città super affollate.
Le reti dei concorrenti Apple e Samsung, invece, sono attivate di default sui telefoni, quindi riescono a rilevare i tracker in modo automatico senza che gli utenti debbano fare niente.
Un esempio pratico?
Dopo averla avvisata e col suo consenso, ho messo Moto Tag nella borsa di mia moglie, che lavora in Università a Piacenza.
Ebbene, Moto Tag non è stato rilevato da nessun dispositivo per tutto il giorno, nonostante in Università fossero presenti centinaia di persone. È stato sempre rilevato come se fosse ancora a casa mia, quando invece non era vero.
La stessa prova fatta con Galaxy SmartTag 2 ha dato risultati completamente diversi: il tracker concorrente è stato individuato in modo sempre molto affidabile e preciso sulla mappa durante tutta la giornata, senza alcun problema.
Non solo: Moto Tag non permette di visualizzare la cronologia delle posizioni, ma solo l’ultima posizione rilevata. Samsung ed Apple, invece, permettono di vedere una lunga cronologia di posizioni e spostamenti dei nostri tracker, una funzione che personalmente ritengo utilissima.
Visti gli scarsi risultati della prima prova, ho deciso di farne un’altra sempre in università a Piacenza: in questo caso la situazione è migliorata nettamente e i due tracker sono stati rilevati praticamente allo stesso modo e senza grosse differenze.
Dopo la prima prova, ho voluto farne un’altra mentre mia moglie si trovava a Roma per lavoro per un paio di giorni.
I risultati in questo caso sono migliorati di molto, ma sono rimasti leggermente a favore del Samsung: il tracker di Motorola è stato rilevato qualche volta in meno rispetto allo SmartTag 2.
Devo comunque dire che in entrambi i casi sono riuscito a tracciare bene gli spostamenti di mia moglie sia sul treno che in giro per Roma.
Nei giorni successivi ho svolto altri test e confronti tra i due tracker e in linea di massima penso che il Moto Tag sia leggermente più impreciso di quello di Samsung.
In particolare, mentre il Galaxy SmartTag 2 risulta preciso anche in piccoli paesi e zone non troppo affollate, il Moto Tag risulta affidabile soprattutto quando viene utilizzato nelle città più grosse e piene di abitanti.
A fronte di tutto questo, dunque, credo che Moto Tag, al contrario dei tracker di Samsung ed Apple, non risulti utile per rintracciare zaini, bici, monopattini o bagagli imbarcati negli aerei. A Gennaio comunque farò un viaggio durante il quale dovrò imbarcare un bagaglio in aereo, quindi ne approfitterò per testare a fondo anche questa funzionalità e aggiornerò la recensione.
Oltre a tutto questo, segnalo che:
- rispetto al Samsung, Moto Tag non invia notifiche se dimentichiamo ad esempio le chiavi o il portafoglio da qualche parte, un’altra funzione che reputo molto utile
- al contrario del Samsung, invece, il Moto Tag ha emesso periodicamente dei suoni mentre era nascosto nella borsa di mia moglie, in modo da avvisarla della sua presenza e tutelare la sua privacy
Perché Moto Tag funziona peggio dei tracker di Samsung ed Apple? È colpa di Motorola?
Come detto, la colpa NON è tutta di Motorola, ma di Google.
Moto Tag fa quello per cui è stato progettato, anche se è assurdo che non supporti ancora la funzione di ritrovamento tramite UWB, pur essendo dotato di queste tecnologia, così come non capisco perché non mostri la cronologia delle posizioni.
Il grosso problema, però, è la rete “Trova Dispositivo” di Android, che è usata da pochissime persone.
Come anticipato, al contrario di quella di Apple e Samsung, che sono attive di default sugli smartphone (pur tutelando la privacy degli utenti), quella di Android va attivata manualmente.
Considerando che il 99% degli utilizzatori di Android neanche sa dell’esistenza di questa rete, come possiamo pretendere che la cosa funzioni?
Google, al pari dei concorrenti, dovrebbe attivare di default la rete “Trova Dispositivo” di Android e solo a quel punto prodotti come Moto Tag avrebbero senso e diventerebbero più utili e precisi.
Fino a quel momento, però, penso che gli unici tracker da acquistare siano AirTag per Apple e SmartTag 2 per chi ha un dispositivo Samsung. Tutti gli altri hanno funzioni e utilità molto limitate e sono inutili al momento.
Moto Tag prezzo
Il prezzo di Moto Tag è decisamente alto: parliamo infatti di 39 € per un singolo tracker.
Per un confronto, oggi si comprano 4 Galaxy SmartTag 2 a 57€.
Moto Tag Test – Conclusioni
Per concludere, Moto Tag per Android risulta leggermente migliore di un Tile o prodotti simili, ma la colpa non è tutta di Motorola, che comunque deve muoversi ad attivare la funzione UWB e per attivare la cronologia delle posizioni.
Chi, come me, sperava di poter usare Moto Tag al pari di Apple AirTag o Samsung Galaxy SmartTag 2, rimarrà deluso.
Moto Tag va bene solo per ritrovare qualche oggetto che abbiamo perso in giro per casa, in auto o comunque vicino a noi. In tutti gli altri casi serve a poco, a meno che tu non viva in una grande città come Roma o Milano.
Non posso dunque fare altro che bocciare Moto Tag, ma soprattutto mi lamento nuovamente con Google che, nonostante le tante promesse fatte ogni anno, nel 2025 non è ancora stato in grado di realizzare uno strumento simile ad AirTag per Android.
Speravo di aver finalmente trovato la soluzione per abbandonare Samsung e passare ad un’altra marca di smartphone Android, ma le comodità e la precisione offerte da SmartTag 2 sono ancora troppe per me e, di conseguenza, mi tocca ancora restare legato al brand coreano ancora per un pò.
Google, datti una svegliata e potenzia questa maledetta rete “Trova il mio dispositivo”.
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