Ecco la batteria ignifuga per Smartphone resa necessaria dopo il caso Samsung Galaxy Note 7 ed altre autocombustioni spontanee.
Il caso Note 7 che esplode è stato il caso del 2016, perdite di quasi 5 miliardi di dollari nelle casse di Samsung, e questa volta è stata colpa sia della fisica delle batterie che delle ridotte dimensioni dello spazio dedicato alla batteria che quando sotto carica o sotto stress causava problemi in fase di “espansione” e dunque non trovando spazio dove liberarsi esplodeva.
Ora visto che gli errori che in molti produttori hanno fatto, anche Apple ed altri produttori hanno avuto problemi simili, anche se meno eclatanti, tutti dovuti alla batteria, i ricercatori di tutto il mondo cercano di trovare una soluzione definitiva.
Forse la batteria ignifuga è la risposta a tutti i problemi.
Infatti i ricercatori della Stanford University hanno brevettato una batteria agli ioni di litio che ha integrato un estintore.
O meglio nella batteria è integrato un accumulatore che ha un materiale estinguente e che viene rilasciato se la temperatura della batteria supera i livelli di sicurezza evitando il peggio.
Il funzionamento è abbastanza semplice, poichè nella batteria è inclusa una capsula di trifenilfosfato (TPP), una sostanza che blocca le fiamme, e che viene attivata se la temperatura batteria raggiunge i 150 gradi centigradi e che in 4 decimi di secondo è in grado di bloccare le fiamme.
Insomma un sistema semplice che potrebbe entrare nella produzione industriale di batterie anche se attendiamo da troppo tempo una vera rivoluzione nella batterie visto che la tecnologia è ferma da anni ed aspettiamo una vera innovazione che permetta di produrre batterie che durino di più, si ricarichino più velocemente e che ovviamente siano sicure.
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