Tipologie di firma elettronica: quale scegliere?

Tipologie di firma elettronica

Quando si parla, in maniera generica, di firma elettronica, si fa riferimento a una congerie di sistemi di validazione individuale di documenti su supporto digitale. Dunque evitando la scrittura o la stampa dei suddetti documenti su carta, e la susseguente firma autografa da parte dei sottoscrittori.

Sotto la medesima definizione, pertanto, vengono raggruppati dispositivi di autenticazione tra loro differenti, che in linea di principio si distinguono sulla base del livello di sicurezza garantito.

Aziende come Yousign, per affermarsi su scala continentale, hanno quindi dovuto fornire tutte le garanzie che ciascuna tipologia di firma elettronica è tenuta per legge ad assicurare al cliente. Non mancando, inoltre, di specificare, per ciascuna tipologia, gli ambiti di utilizzo generalmente accettati a livello normativo.

Quale firmaelettronica utilizzare?

Ciò malgrado, presso gli utilizzatori di tale strumento sopravvivono delle sacche di ambiguità, che si traducono in dubbi circa la tipologia di firma da utilizzare in ciascuna circostanza.

Ecco perché in molti tendono a procurarsi direttamente la firma elettronica di grado più elevato, certi che con essa potranno svolgere tutti i servizi e le mansioni che la loro attività professionale e/o imprenditoriale contempla (o potrebbe contemplare in futuro, anche solo come eventualità remota), con un dispendio economico talvolta sproporzionato rispetto al necessario.

In realtà, infatti, al netto delle ambiguità normative che – inutile negarlo – tuttora sussistono, comprendere dove e quando utilizzare le diverse tipologie di firma elettronica è molto meno complicato di quanto possa sembrare a una prima impressione.

La firma elettronica semplice

I protocolli comunemente identificati come firma elettronica semplice, ad esempio, possono validare più del 90% dei documenti comunemente emessi da un’azienda, dalle comunicazioni interne (ad esempio le classiche circolari) ai contratti di lavoro, dalle polizze assicurative ai contratti di locazione. Queste due ultime tipologie di documento possono avvalersi della firma elettronica anche in caso di sottoscrizione da parte di singoli individui.

La firma elettronica avanzata

La Firma Elettronica avanzata, invece, è il protocollo prediletto dal mercato immobiliare, proprio perché il livello di sicurezza che garantisce è decisamente superiore (anche se bisogna aggiungere che alcuni modelli di firma elettronica semplice vengono “rinforzati” con un codice OTP dislocato su un diverso device – ad esempio un numero di telefono cellulare – e questo, sul piano della sicurezza, li equipara praticamente a una firma elettronica avanzata).

Ciò malgrado la legge italiana prevede che i contratti di locazione gestiti tramite tale dispositivo non possano superare i nove anni di durata: si tratta, però, di una “dogana” non percepita come totalmente inibente da parte degli italiani, anche perché la maggior parte degli affitti, al giorno d’oggi, non raggiungono una tale durata. Anche i mandati all’indirizzo di un’agenzia immobiliare per la compravendita di un’immobile possono essere gestiti tramite tale strumento.

Un altro ambito di “competenza” della firma elettronica avanzata è quello bancario-assicurativo. Infatti, sia la stipula di un’assicurazione che l’apertura – e/o la successiva gestione – di un conto bancario possono essere gestiti da remoto grazie a questo sistema. Non è un caso, dunque, che proprio il settore bancario e quello assicurativo, assieme alla Pubblica Amministrazione e ad alcune aziende a partecipazione pubblica (come Poste Italiane), siano stati tra i “volani” della diffusione della firma elettronica – di qualsiasi tipo essa sia – nel nostro paese.