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Google I/O 2023: PaLM 2, Bard e tutte le novità in ambito intelligenza artificiale. Scopri cosa ha annunciato da Google durante il Google I/O 2023

Novità Google I/O 2023

Nella giornata di ieri, come avrai sicuramente letto in giro per il web, si è tenuto il Google I/O 2023, l’importantissimo evento di Google durante il quale sono state annunciate tantissime novità sia per Android che per il mondo Google in generale.

Visto che le novità annunciate sono tantissime, vediamo in questo riassuntone tutto quello che devi sapere su ciò che è stato annunciato durante il Google I/O 2023.

Cosa ha detto Google durante la conferenza Google I/O 2023

Procediamo con ordine.

Pixel 7a e Pixel Fold

Le novità più attese (e annunciate) riguardano sicuramente il mondo smartphone. Google ha infatti presentato il compatto della gamma Pixel, il 7a, ed il primo smartphone pieghevole, il Pixel Fold. Ne abbiamo parlato qui:

E’ stato presentato anche il Google Pixel Tablet, ma non arriverà in Italia, almeno in via ufficiale (Tablet Google Pixel Tablet ufficiale | Scopri la SCHEDA TECNICA).

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Seconda beta di Android 14

Sempre nella serata di ieri, Google ha rilasciato la seconda beta di Android 14, che va a correggere tanti bug della precedente versione.

Wear OS 4

Durante la conferenza è stato annunciato anche Wear OS 4, il nuovo sistema operativo per smartwatch. Ne abbiamo parlato in modo approfondito in questo articolo:

  • LINK IN ARRIVO

Avanti tutta con le app per pieghevoli e tablet Android

Sintetizzando all’estremo, la società e vari partner di rilievo si sono impegnati per ottimizzare il layout di svariate app molto popolari ai nuovi form factor.

Ad esempio il Play Store permetterà di visualizzare a schermo intero i trailer dei videogiochi e mostrerà le valutazioni in base al tipo di form factor in uso.

Viene menzionata inoltre la possibilità di usare un solo dispositivo per installare rapidamente l’app su tutti i propri dispositivi Android.

Inoltre, nella homepage compariranno collezioni curate da un team editoriale di app che funzionano bene con funzionalità specifiche dei tablet, come pennino e split screen.

Google segnala che già oltre 50 delle sue app sono state ottimizzate per gli schermi più grandi di tablet e pieghevoli.

Google copia (e collabora con) Apple per “Trova il mio dispositivo”

Google ha annunciato un’importante novità per l’ecosistema Android, che pesca a piene mani da quanto fatto da Apple con AirTag: parliamo del nuovo Trova il mio dispositivo (Find My Device), che ci permetterà di ritrovare gli oggetti smarriti sfruttando l’ampissima rete di dispositivi Android in giro per il mondo.

Il funzionamento del nuovo sistema di localizzazione è analogo a quanto avviene con i tracker e i device di Apple: la posizione dei dispositivi supportati da questa tecnologia sarà costantemente aggiornata sui server di Google dagli smartphone Android che passano vicino all’oggetto stesso, senza alcuna interazione richiesta.

In altre parole, se dimentichi le chiavi di casa al bar, sarà sufficiente che una persona con un dispositivo Android in tasca si trovi vicino le chiavi (e il tracker ad esse collegato) perché tu possa sapere immediatamente dove si trovano.

Il tutto avviene in maniera automatica (grazie all’Ultrawideband): considerando quanto è preciso e affidabile AirTag e quanti Android ci sono in giro, possiamo aspettarci un’esperienza utente decisamente migliorata per Trova il mio dispositivo.

Al Google I/O 2023 l’intelligenza artificiale sbarca sul Play Store

Il numero di app presenti su Google Play è in costante crescita e se per gli utenti diventa sempre più difficile trovare l’app più adatta alle proprie esigenze, per gli sviluppatori servono degli strumenti in grado di far emergere le proprie creazioni.

L’intelligenza artificiale, dunque, proverà ad aiutare utenti e sviluppatori in questi modi:

  • Schede sempre più personalizzate: oggi arriva la possibilità di creare schede personalizzate per gli utenti inattivi, per invogliarli a tornare a utilizzare app già installate e inutilizzate. Gli sviluppatori potranno creare schede specifiche per determinate campagne pubblicitarie su Google Ads. Per gestire la moltitudine di schede arrivano i gruppi, che permettono di raggruppare le schede base e differenziare solo elementi specifici. Molto utili anche i nuovi modelli di traduzione che supportano 10 diverse lingue e che si occupano di tradurre app e schede al posto dello sviluppatore
  • Ancora AI per i punti salienti delle app: l’AI interviene nel processo di creazione di una nuova scheda, almeno per quanto riguarda la lingua inglese. Allo sviluppatore basterà selezionare l’audience a cui è rivolta la propria app, il tema principale dell’app e l’intelligenza artificiale si occuperà della creazione di una bozza che potrà essere modificata, riducendo i tempi. L’intelligenza artificiale aiuterà anche gli utenti creando un riassunto delle recensioni più pertinenti
  • Contenuti promozionali: gli sviluppatori potranno promuovere eventi particolari, promozioni straordinarie e altre novità tramite una collaborazione diretta con Google Play
  • Opportunità di guadagno: presto gli sviluppatori potranno iniziare ad eseguire dei test con gli acquisti in-app, per adottare differenti politiche a seconda dei mercati di destinazione. In arrivo anche la possibilità di acquistare oggetti in-app direttamente dal Play Store, per promuovere determinati oggetti o funzioni. Novità anche per i rinnovi, per offrire diversi piani prepagati o per garantire sconti ad alcuni utenti
  • Maggior sicurezza per tutti: arriverà una nuova integrazione che saprà verificare la Play Integrity API 10 volte più velocemente e sarà migliorato l’accesso alla protezione automatica di integrità. Gli utenti avranno la possibilità di ricevere una notifica relativa agli aggiornamenti problematici. E gli sviluppatori potranno invitare gli utilizzatori di versioni specifiche a installare un aggiornamento, magari per sfruttare nuove funzioni o per scoprire la nuova interfaccia

Magic Editor per Google Foto

L’ultima novità di Google Foto si chiama Magic Editor e si tratta di una funzione che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per consentirci di apportare modifiche importanti a una foto, ma senza avvalerci di strumenti professionali.

Google ha condiviso un paio di esempi di Magic Editor in azione che sono entrambi piuttosto interessanti.

In una foto si vede una persona davanti a una cascata e Google mostra che sarà possibile spostare completamente la persona più a lato della foto, cancella le persone sullo sfondo, rende il cielo di un blu più bello e molte altre modifiche di grande impatto, tali da rendere la foto risultante molto diversa dall’originale.

In un altro esempio veniva mostrato un bambino che viene spostato maggiormente al centro della foto, senza rovinare gli altri elementi dello scatto.

La società afferma che la funzione sarà disponibile su “telefoni Pixel selezionati” in “accesso anticipato”, forse ciò significa che sarà esclusiva per Pixel 8 e 8 Pro.

Google presenta la nuova app Google Home: nuovo look e nuovi controlli

L’app Google Home, la piattaforma di Google che permette di gestire tutti i dispositivi domotici connessi al proprio account Google, è stata rinnovata per quanto riguarda interfaccia grafica e funzionalità.

La nuova interfaccia è molto più coerente con il Material You, integra una barra inferiore per navigare tra le diverse sezioni dell’app e tutti i controlli vengono raccolti in riquadri rinnovati.

Nuovi controlli per le videocamere Nest

L’app Home permetterà di accedere alla sala di controllo per visualizzare tutti i feed video delle videocamere Nest connesse. Oltre a poter accedere in tempo reale a tutte le videocamere connesse, sarà anche possibile scorrere tutti gli eventi rilevanti registrati in precedenza dalle videocamere, con etichette per riconoscerli in maniera più rapida.

Si allarga sempre più il supporto di Google Home ai dispositivi Matter

E’ possibile esplorare tutti i modelli compatibili attraverso il sito ufficiale dedicato. Inoltre, Google fa sapere che con iOS 16.5 sarà possibile configurare i dispositivi Matter con l’app Home anche su iOS.

Google Home viene ottimizzata per smartwatch e tablet

L’app Home per Wear OS riceve la possibilità di accedere ai dispositivi preferiti e di ricevere notifiche con le anteprime video provenienti dalle videocamere Nest. Anche per la versione tablet arrivano novità, con ottimizzazioni sostanzialmente grafiche che arriveranno per tutti a partire da giugno.

Arriva un nuovo pannello di controllo rapido sui Pixel

L’app Google Home sui Pixel permetterà di controllare rapidamente tutti i dispositivi smart, come ad esempio regolare le luci, senza dover aprire l’app e sbloccare il dispositivo.

Google presenta Android Health, una nuova piattaforma per la salute

Come ben sappiamo, i dati riguardanti la nostra salute e il nostro benessere sono interconnessi e influenzati da diversi fattori come sonno, alimentazione e allenamenti.

Al momento, però, questi dati risultano spesso dispersi tra diverse app e dispositivi, il che rende particolarmente difficile avere una visione d’insieme della nostra condizione fisica.

Ecco, con Android Health Google vuole risolvere questa problematica garantendo agli utenti un pieno controllo sui propri dati e semplificando la condivisione tra le varie applicazioni.

Google propone ad Apple lo standard RCS

Google stuzzica ancora una volta Apple sul protocollo RCS.

Per chi non lo sapesse, RCS è un nuovo standard di messaggistica aperto creato da Google per sostituire gli SMS, caratterizzato da un più elevato livello di sicurezza e da un minor quantitativo di limitazioni.

Ricordo inoltre che la tecnologia RCS è una soluzione che non ha bisogno di un account utente o di una specifica app aggiuntiva per funzionare ed ha tra i propri punti di forza le principali funzionalità che le più popolari applicazioni di messaggistica possono vantare.

Apple ha già iMessage come soluzione per sostituire gli SMS, e fino ad oggi il colosso di Cupertino si è dimostrato piuttosto restio ad implementare il supporto RCS in iPhone.

Durante il keynote di ieri, però, Google ha affermato che sono oltre 800 milioni le persone che utilizzano RCS a livello globale, aggiungendo che questo numero potrebbe essere molto più alto se ogni sistema operativo recepisse il messaggio, adottando il protocollo in questione.

Sameer Samat, Vice Presidente di Android, ha colto l’occasione per ribadire che l’obiettivo finale di RCS è consentire agli utenti di tutti gli OS di comunicare tra loro a prescindere dal dispositivo specifico che stanno usando.

Apple, invece, teme che l’adozione dello standard RCS possa rendere più semplice per gli utenti iPhone l’acquisto di uno smartphone Android e la rinuncia a iMessage, servizio che negli Stati Uniti è molto usato.

Google I/O 2023: arriva la visione immersiva di Google Maps con l’Intelligenza Artificiale

Quando si cercano indicazioni stradali in Google Maps su iOS e Android in determinate città, sarà possibile ora vedere una visualizzazione più dettagliata del percorso da fare.

La funzione non si limita a rendere il proprio viaggio più piacevole indicando semplicemente il percorso. L’idea è di portare tutte le informazioni chiave di cui si potebbe aver bisogno sul viaggio in un unico posto.

Sarà dunque possibile vedere dettagli su traffico, meteo, qualità dell’aria, piste ciclabili e dove trovare parcheggio nelle vicinanze.

Google utilizza anche una combinazione di intelligenza artificiale, dati in tempo reale e tendenze a lungo termine per dare un’idea di quanto potrebbe essere intenso il traffico visualizzando un certo numero di veicoli sulle strade virtuali.

Google prevede di implementare Immersive View for Routes in 15 città entro la fine dell’anno. Nei prossimi mesi sarà possibile provarlo ad Amsterdam, Berlino, Dublino, Firenze, Las Vegas, Londra, Los Angeles, New York, Miami, Parigi, Seattle, San Francisco, San Jose, Tokyo e Venezia.

Immersive View utilizza l’intelligenza artificiale e la visione artificiale per unire miliardi di immagini aeree e di Street View per creare modelli 3D degli spazi.

Google presenta una nuova AI generativa per la Ricerca

Oggi, grazie alle nuove funzionalità dell’IA generativa, Google sta reinventando il modo in cui un motore di ricerca può funzionare.

Questa tecnologia consente di rispondere a nuove tipologie di domande e di trasformare il modo in cui le informazioni sono organizzate.

Google condivide i suoi primi passi in questa nuova era della Ricerca e fornisce la possibilità di provare queste funzionalità attraverso Search Labs, un nuovo modo per accedere a esperimenti in fase iniziale.

La Ricerca con l’IA generativa consente di comprendere un argomento più rapidamente, scoprire nuovi punti di vista e approfondimenti e svolgere le attività in modo più semplice.

Google ha sviluppato un nuovo modo di rispondere alle domande, come ad esempio “Per una famiglia con bambini di meno di tre anni e un cane è meglio il Bryce Canyon o l’Arches National Park?“.

L’IA generativa può generare una panoramica delle informazioni chiave da prendere in considerazione, con link per approfondire. Sotto questa panoramica ci saranno suggerimenti per i passaggi successivi, tra cui la possibilità di porre ulteriori domande.

Inoltre, la Ricerca con l’IA generativa può aiutare ad avere un quadro completo durante gli acquisti online, rendendo più semplici anche le decisioni d’acquisto più delicate e complesse.

Quando si cerca un prodotto, si riceverà una panoramica di fattori importanti da considerare e di prodotti che fanno al caso proprio, descrizioni dei prodotti che includono recensioni pertinenti e aggiornate, valutazioni, prezzi e immagini dei prodotti.

Google ha progettato queste nuove esperienze per mettere in risalto e attirare l’attenzione su contenuti presenti sul web, rendendo più semplice per le persone approfondire l’argomento su cui si stanno informando.

Grazie all’IA generativa nella Ricerca, si può accedere a un’ampia gamma di voci e fonti per prendere decisioni più consapevoli.

Google annuncia PaLM 2, il nuovo modello linguistico concorrente di GPT-4 di OpenAI

Il nuovo modello è, secondo il CEO dell’azienda Sundar Pichai, “più robusto in logica e nel ragionamento”, è stato allenato per riconoscere e generare testi in oltre 100 lingue ed è capace anche di insegnarle, secondo l’azienda.

PaLM 2

PaLM 2 è molto migliore in molteplici attività basate su testo, ad esempio nella capacità di capire, generare e tradurre, anche componimenti creativi come poemi o enigmi, in una ampia varietà di lingue.

Secondo Google il nuovo modello linguistico è in grado di avere una buona padronanza nelle lingue supportate e di superare senza problemi gli esami di competenza linguistica avanzata.

Google ha annunciato una versione di PaLM 2 allenata con dati medici (Med-PaLM 2), che secondo l’azienda può rispondere alle domande dell’US Medical Licensing Examination a livello esperto.

C’è poi una versione chiamata Sec-PaLM 2, che invece è allenata su dati di cybersicurezza e può spiegare il comportamento di script malevoli e aiutare a rilevare eventuali minacce nel codice.

PaLM 2 viene già utilizzato per alimentare 25 funzionalità e prodotti di Google, tra cui Bard che può beneficiare di capacità linguistiche e di codifica migliorate.

Il nuovo modello viene anche utilizzato per potenziare le funzioni delle app Google Workspace come Documenti, Presentazioni e Fogli.

La versione di dimensioni inferiori, Geckopuò essere eseguita anche su smartphone ed è capace di elaborare 20 token al secondo (circa 16 o 17 parole) su hardware di nuova generazione, laddove la stragrande maggioranza di modelli generativi è pensata per operare in cloud.

Bard diventa ancora più smart, guadagnando tante nuove capacità

Tutte le novità di Google Bard

In occasione della conferenza Google I/O l’azienda ha annunciato tantissime novità per la sua IA generativaBard.

Fra queste il supporto per nuove lingue (giapponese e coreano), modi più semplici per esportare testo in Google Docs e Gmail, la ricerca visiva e la modalità scura.

La novità principale è però un’altra: Google Bard sarà disponibile in inglese per gli utenti di 180 paesi senza alcuna lista d’attesa (NON ANCORA IN ITALIA).

Google ha inoltre annunciato che arriveranno presto nuove ulteriori funzioni, come la generazione di immagini attraverso Adobe Firefly, e l’integrazione con servizi di terze parti.

Fra le novità annunciate durante la conferenza una fra le più importanti è l’aggiornamento del modello linguistico con PaLM 2, che dovrebbe garantire maggiori prestazioni e risposte più precise.

L’IA generativa di Google guadagnerà una funzione di esportazione per inviare il testo direttamente a Gmail o alla suite di produttività proprietaria, mentre fra le nuove capacità c’è la possibilità di analizzare stringhe di codice, eseguendo il debug o la descrizione di blocchi di codice in più di 20 linguaggi.

Bard diventa poi più completo sul piano visivo, con la possibilità di completare le risposte con immagini, e non solo con testo semplice.

L’utente potrà immettere un prompt anche attraverso un’immagine: sfruttando Google Lens, Bard può capire quali sono i soggetti e gli elementi presenti all’interno, e quindi rispondere sulla stessa.

Nei prossimi mesi arriverà il supporto ad Adobe Firefly, che consentirà di generare immagini utilizzando l’intelligenza artificiale.

Questa sarà anche la prima di molte integrazioni di terze parti (chiamate tool, in italiano strumenti) per la tecnologia di Google, che potrà presto collegarsi anche alle app di Google o ai servizi presenti sul web (un po’ come già avviene con ChatGPT).

Google rivoluziona la suite di app Workspace e Gmail grazie all’intelligenza artificiale

Tra le funzionalità più interessanti, segnalo che Gmail permetterà di scrivere e-mail generate dall’intelligenza artificiale grazie alla funzione “Aiutami a scrivere”.

Cliccando sull’icona dedicata, verrà aperta una nuova finestra in cui inserire il contenuto del testo che verrà poi generato dall’intelligenza artificiale. Sarà ovviamente possibile dare ulteriori comandi all’intelligenza artificiale, con la possibilità di accorciare il testo o rielaborarlo con altre parole.

In futuro anche l’applicazione per smartphone di Gmail offrirà assistenza contestuale per creare risposte professionali che riempiono automaticamente i nomi e altre informazioni pertinenti.

Anche tutte le altre applicazioni presenti in Google Workspace riceveranno lo stesso trattamento.

Per esempio in Google Presentazioni sarà possibile creare immagini originali partendo da un testo per arricchire le proprie presentazioni senza cercare immagini pertinenti sul web.

In Google Fogli, Duet AI può automaticamente capire il contesto dei dati di una cella e indicarlo di conseguenza. La nuova funzionalità “Aiutami a organizzare” permette invece di creare piani personalizzati semplicemente scrivendo nell’apposito prompt cosa si desidera fare.

In Google Meet sarà invece possibile generare immagini di sfondo personalizzate per le videochiamate scrivendo una breve descrizione dello sfondo desiderato nell’apposito prompt di testo.

Infine Google Duet AI aggiunge anche un’esperienza di scrittura assistita in Google Documenti. Inserendo nell’apposito campo un testo che descriva quale documento si vuole andare a creare, l’intelligenza artificiale genererà una bozza dalla quale partire per la stesura del testo.

Google rafforza sicurezza e privacy di Gmail e Drive: ecco le novità annunciate

Tra le varie novità spiccano l’implementazione di una cartella spam in Drive, il monitoraggio del dark web per tutti gli indirizzi di Gmail e miglioramenti nella gestione delle autorizzazioni in Android 14.

Google presenta Universal Translator, una rivoluzione nella traduzione video

Si tratta di uno strumento in grado di tradurre i video da una lingua all’altra, mantenendo il tono e l’atmosfera generale del discorso originale.

In sostanza, il sistema sarà in grado di sincronizzare i movimenti labiali del soggetto nel video alle parole pronunciate nella lingua di destinazione, raggiungendo un risultato estremamente realistico.

Il funzionamento di Universal Translator si basa su quattro fasi principali:

  • Rilevamento delle parole nel video e loro traduzione nella lingua di destinazione
  • Analisi del tono dell’oratore e dell’enfasi posta sui vari elementi del discorso
  • Generazione del discorso tradotto, tenendo conto delle caratteristiche vocali dell’oratore originale
  • Sincronizzazione dei movimenti delle labbra dell’oratore nel video con la pronuncia della voce generata dall’intelligenza artificiale

Almeno per il momento, soltanto partner autorizzati potranno sfruttare questa tecnologia per finalità costruttive, escludendo di conseguenza gli utenti comuni.

Universal Translator rappresenta un passo avanti significativo nel campo della traduzione audiovisiva e potrebbe avere importanti applicazioni nel settore dell’intrattenimento, dell’informazione e della comunicazione interculturale.

A titolo di esempio, potrebbe consentire la creazione di doppiaggi più naturali e convincenti per film e serie TV, facilitare la comprensione di discorsi e conferenze tenute in lingue diverse, o addirittura favorire una maggiore integrazione tra persone di diverse culture e tradizioni linguistiche.

Codey, l’IA che scrive e comprende il codice

Google I/O è pur sempre un appuntamento dedicato principalmente agli sviluppatori, e in questo contesto non stupisce che la società abbia deciso di svelare un nuovo modello di intelligenza artificiale generativa incentrato sulla scrittura e la comprensione del codice, opportunamente chiamato “Codey”.

Codey è sostanzialmente LLM di programmazione ottimizzato che può anche essere addestrato sulla base del codice che si desidera scrivere.

Strettamente connesso a questo è anche “Duet AI for Google Cloud”, evoluzione dell’LLM che potrà essere addestrato non solo sul tipo di codice anche sullo stile dello sviluppatore.

Il progetto ricorda GitHub Copilot e Amazon CodeWhisperer. Oltre al completamento automatico e alla generazione di funzioni, Duet AI può anche assistere nella revisione e nell’ispezione del codice.

Conclusioni

Ecco, queste erano tutte le principali novità annunciate da Google durante l’evento Google I/O 2023.

Come puoi notare, la carne al fuoco era davvero tanta!


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